This paper focalizes the role that some southern Italy Renaissance ladies had in the court system and in the patronage organization. Throughout a few examples and case studies (Princesses of Aragon, Costanza d’Avalos, Roberta Carafa, Silvia Piccolomini, etc.), we can identify forms of objects circulation and the cultural practices in which women had an active presence.

Il contributo prova a riannodare alcuni dei molteplici fili di quella «tela di ragno» con cui Giancarlo Mazzacurati ci ha indotto a pensare al sistema di scambi culturali del Rinascimento meridionale, nella cui trama viaggiarono grandi carriere artistiche e intellettuali, stili e temi classici, libri e codici antichi, marmi e linguaggi figurativi, scritti storici e carmi latini, gioielli e arredi sacri, saperi cortigiani e cerimoniali ricalcati sul ritorno all’antichità, modelli iconografici e simbolici. Quella immagine ci sembra il modo più appropriato per provare a descrivere il Rinascimento napoletano e lo spazio in esso occupato da molte dame di corte, che in continuità e contiguità con gli atteggiamenti delle proprie famiglie ebbero una presenza attiva nella organizzazione del mecenatismo culturale e collezionarono prestigiose raccolte artistiche, di libri e manoscritti per coltivare i loro specifici interessi di studio e di ricerca. Attraverso una serie di esempi e di casi di studio (le principesse aragonesi, Roberta Carafa, Silvia Piccolomini, etc.) si cercherà di dar conto di un Rinascimento ‘al femminile’, in cui è possibile rintracciare comportamenti individuali e pratiche sociali che configurarono anche degli inediti circuiti di scambi culturali e di manufatti artistici.

Dame di corte, circolazione dei saperi e degli oggetti nel Rinascimento meridionale

NOVI CHAVARRIA, Elisa
2010-01-01

Abstract

This paper focalizes the role that some southern Italy Renaissance ladies had in the court system and in the patronage organization. Throughout a few examples and case studies (Princesses of Aragon, Costanza d’Avalos, Roberta Carafa, Silvia Piccolomini, etc.), we can identify forms of objects circulation and the cultural practices in which women had an active presence.
2010
978-88-6227-298-8
Il contributo prova a riannodare alcuni dei molteplici fili di quella «tela di ragno» con cui Giancarlo Mazzacurati ci ha indotto a pensare al sistema di scambi culturali del Rinascimento meridionale, nella cui trama viaggiarono grandi carriere artistiche e intellettuali, stili e temi classici, libri e codici antichi, marmi e linguaggi figurativi, scritti storici e carmi latini, gioielli e arredi sacri, saperi cortigiani e cerimoniali ricalcati sul ritorno all’antichità, modelli iconografici e simbolici. Quella immagine ci sembra il modo più appropriato per provare a descrivere il Rinascimento napoletano e lo spazio in esso occupato da molte dame di corte, che in continuità e contiguità con gli atteggiamenti delle proprie famiglie ebbero una presenza attiva nella organizzazione del mecenatismo culturale e collezionarono prestigiose raccolte artistiche, di libri e manoscritti per coltivare i loro specifici interessi di studio e di ricerca. Attraverso una serie di esempi e di casi di studio (le principesse aragonesi, Roberta Carafa, Silvia Piccolomini, etc.) si cercherà di dar conto di un Rinascimento ‘al femminile’, in cui è possibile rintracciare comportamenti individuali e pratiche sociali che configurarono anche degli inediti circuiti di scambi culturali e di manufatti artistici.
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