La città di Larino fra il I e il II sec. d.C. fu oggetto di una serie di interventi edilizi, consistenti nella costruzione o istrutturazione di importanti edifici pubblici, tra i quali le c.d. terme dell’anfiteatro, collocate sud-ovest dell’edificio di spettacolo e ad esso strettamente collegate. Tra gli ambienti fino ad oggi individuati di queste, due sono pavimentati a mosaico decorato a soggetto marino; entrambi i pavimenti sono rimasti praticamente non studiati. Il primo riveste un ambiente di m 10x8 di ampiezza ed è decorato, in tricromia (bianco, rosso scuro e verde-azzurro) con un ampio riquadro centrale a motivo geometrico, circondato da esseri marini (toro, cavallo, drago, caprone) eseguiti alternativamente in tessere rosso scuro con i dettagli in tessere bianche e in verde-azzurro, e in tessere verde-azzurre con i dettagli in bianco e nero. Il secondo mosaico pavimenta un ambiente rettangolare di circa m 17x7,50: all’interno di tre cornici, delle quali la più interna, decorata con una treccia a tre capi eseguita in tricromia (bianco, rosso scuro, verde-azzurro), è raffigurato un corteo marino in tessere rosso scuro su fondo bianco e con alcuni dettaglio in verde-azzurro (rimangono visibili oggi: delfini, un pesce, cavallo e caprone marini). Se i soggetti raffigurati includono tipi ben documentati nella tradizione del mosaico bianco-nero, del tutto originale appare da una parte l’esecuzione nei tre colori suddetti, dall’altra la resa dei dettagli anatomici degli animali marini e soprattutto delle onde, che non trovano confronti, almeno per quanto è stato possibile ricercare in base all’edito. L’intervento si propone di presentare lo studio analitico delle due pavimentazioni, che appaiono come il prodotto originale di una bottega sì periferica, ma vivacemente creativa, le cui caratteristiche appaiono ben circoscrivibili.

I mosaici a soggetto marino delle “terme dell’anfiteatro” di Larino

CILIBERTO, Fulvia Maria;
2015-01-01

Abstract

La città di Larino fra il I e il II sec. d.C. fu oggetto di una serie di interventi edilizi, consistenti nella costruzione o istrutturazione di importanti edifici pubblici, tra i quali le c.d. terme dell’anfiteatro, collocate sud-ovest dell’edificio di spettacolo e ad esso strettamente collegate. Tra gli ambienti fino ad oggi individuati di queste, due sono pavimentati a mosaico decorato a soggetto marino; entrambi i pavimenti sono rimasti praticamente non studiati. Il primo riveste un ambiente di m 10x8 di ampiezza ed è decorato, in tricromia (bianco, rosso scuro e verde-azzurro) con un ampio riquadro centrale a motivo geometrico, circondato da esseri marini (toro, cavallo, drago, caprone) eseguiti alternativamente in tessere rosso scuro con i dettagli in tessere bianche e in verde-azzurro, e in tessere verde-azzurre con i dettagli in bianco e nero. Il secondo mosaico pavimenta un ambiente rettangolare di circa m 17x7,50: all’interno di tre cornici, delle quali la più interna, decorata con una treccia a tre capi eseguita in tricromia (bianco, rosso scuro, verde-azzurro), è raffigurato un corteo marino in tessere rosso scuro su fondo bianco e con alcuni dettaglio in verde-azzurro (rimangono visibili oggi: delfini, un pesce, cavallo e caprone marini). Se i soggetti raffigurati includono tipi ben documentati nella tradizione del mosaico bianco-nero, del tutto originale appare da una parte l’esecuzione nei tre colori suddetti, dall’altra la resa dei dettagli anatomici degli animali marini e soprattutto delle onde, che non trovano confronti, almeno per quanto è stato possibile ricercare in base all’edito. L’intervento si propone di presentare lo studio analitico delle due pavimentazioni, che appaiono come il prodotto originale di una bottega sì periferica, ma vivacemente creativa, le cui caratteristiche appaiono ben circoscrivibili.
2015
978-88-909657-1-5
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/13822
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact