Nel saggio si indagano le tecniche e i registri stilistici impiegati da Anton Francesco Doni nel rappresentare il parlato in modo evidentemente consapevole. La varietà di temi che viene racchiusa dallo scrittore fiorentino nei «Marmi» (da lui definite «bizzarre composizioni») rispecchia la sua formazione di uomo curioso e di lettore onnivoro, che coglie e sfrutta le possibilità della stampa quale potente mezzo non solo di comunicazione ma anche di partecipazione alla vita letteraria e artistica. Fin dai primi scritti il Doni si cimenta nei temi attuali e nei generi più accattivanti per il pubblico, trasponendo nelle forme divulgative, e con un notevole estro linguistico, la conoscenza ricavata dai libri, assimilata dai discorsi di amici artisti e letterati, registrata nei dibattiti dei cenacoli. Grazie alla forma dialogica dei «Ragionamenti» che compongono «I Marmi», lo scrittore confeziona una miscellanea di argomenti di arte, filosofia e viver civile che mette in bocca ai personaggi diversi, dai popolani delle botteghe ai pedanti delle accademie, realizzando in questo modo una stravagante gamma di toni e linguaggi, con scarti continui e fortissimi. La sua scrittura «come il parlare» si dispiega agevolmente nel genere umorisitico, che permette il ricorso a svariati registri. Doni riproduce, quindi, sia il parlato-parlato degli scambi di battute sia la formula della lezione adatta alle «controversie» scientifiche; raggiunge effetti pittorici nelle descrizioni e restituisce la vivacità di una scenetta da taverna oppure di un avvenimento di cronaca cittadina.

L'impasto linguistico delle «bizzarre composizioni» di Anton Francesco Doni

SIEKIERA, Anna Maria
2012-01-01

Abstract

Nel saggio si indagano le tecniche e i registri stilistici impiegati da Anton Francesco Doni nel rappresentare il parlato in modo evidentemente consapevole. La varietà di temi che viene racchiusa dallo scrittore fiorentino nei «Marmi» (da lui definite «bizzarre composizioni») rispecchia la sua formazione di uomo curioso e di lettore onnivoro, che coglie e sfrutta le possibilità della stampa quale potente mezzo non solo di comunicazione ma anche di partecipazione alla vita letteraria e artistica. Fin dai primi scritti il Doni si cimenta nei temi attuali e nei generi più accattivanti per il pubblico, trasponendo nelle forme divulgative, e con un notevole estro linguistico, la conoscenza ricavata dai libri, assimilata dai discorsi di amici artisti e letterati, registrata nei dibattiti dei cenacoli. Grazie alla forma dialogica dei «Ragionamenti» che compongono «I Marmi», lo scrittore confeziona una miscellanea di argomenti di arte, filosofia e viver civile che mette in bocca ai personaggi diversi, dai popolani delle botteghe ai pedanti delle accademie, realizzando in questo modo una stravagante gamma di toni e linguaggi, con scarti continui e fortissimi. La sua scrittura «come il parlare» si dispiega agevolmente nel genere umorisitico, che permette il ricorso a svariati registri. Doni riproduce, quindi, sia il parlato-parlato degli scambi di battute sia la formula della lezione adatta alle «controversie» scientifiche; raggiunge effetti pittorici nelle descrizioni e restituisce la vivacità di una scenetta da taverna oppure di un avvenimento di cronaca cittadina.
2012
978-88-222-6113-7
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