Il saggio ripercorre il rapporto di Pier Paolo Pasolini con Roma e le arti visive in relazione alla sua opera di scrittore e di regista. Il testo analizza l'amore per la pittura e la storia dell'arte, legato ai suoi studi con Roberto Longhi, alla sua (lunga e ripresa negli anni) pratica di pittore, alla sua amicizia con artisti come Giuseppe Zigaina o Fabio Mauri, al suo volere usare la macchina da presa come se costruisse un dipinto. Nello scritto si nota come Pasolini crei le sue immagini in costante collegamento con la grande storia dell'arte (ad esempio con Masaccio o Piero della Francesca) per costruire anche i suoi grandi e drammatici "affreschi" cinematografici di "Accattone" e "Mamma Roma", in una rappresentazione della periferia romana che trova rispondenze nelle opere di pittori attivi nella capitale negli stessi anni come Renzo Vespignani o Bruno Canova.
Le forme del mondo. Pasolini, Roma e le arti visive tra sperimentalismo e tradizione
CANOVA, Lorenzo
2013-01-01
Abstract
Il saggio ripercorre il rapporto di Pier Paolo Pasolini con Roma e le arti visive in relazione alla sua opera di scrittore e di regista. Il testo analizza l'amore per la pittura e la storia dell'arte, legato ai suoi studi con Roberto Longhi, alla sua (lunga e ripresa negli anni) pratica di pittore, alla sua amicizia con artisti come Giuseppe Zigaina o Fabio Mauri, al suo volere usare la macchina da presa come se costruisse un dipinto. Nello scritto si nota come Pasolini crei le sue immagini in costante collegamento con la grande storia dell'arte (ad esempio con Masaccio o Piero della Francesca) per costruire anche i suoi grandi e drammatici "affreschi" cinematografici di "Accattone" e "Mamma Roma", in una rappresentazione della periferia romana che trova rispondenze nelle opere di pittori attivi nella capitale negli stessi anni come Renzo Vespignani o Bruno Canova.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.