Nelle indagini di storia della lingua italiana del Cinquecento si osserva che lo storico processo del lento ma deciso affermarsi di un modello linguistico unitario s’intreccia con il volgarizzamento e la riscrittura della letteratura antica di ogni ramo dello scibile. Questo ‘acclimatamento’ in volgare delle materie, che vanno dalla filosofia naturale a quella morale, dalla poetica alla musica, dalla matematica alle arti meccaniche, avviene non soltanto grazie alla traduzione diretta delle opere greche e latine, ma soprattutto in virtù di un innesto del pensiero filosofico, come di quello scientifico-tecnico, nelle nuove teorie espresse nella trattatistica cinquecentesca. E se nel Duecento il volgare della prosa d’arte traeva modelli di un’elegante finitura formale e retorica dagli esempi mediolatini e classici, l'italiano della scrittura argomentativa nel secolo sedicesimo ricerca e sperimenta forme testuali e moduli linguistici che possano restituire appieno i concetti, «il vero delle cose», delle «auctoritates» in ogni disciplina, di Aristotele «in primis». In questo intervento mi propongo di illustrare alcune delle questioni scaturite dalle ricerche dedicate alla nuova prosa e alla formazione del lessico sia scientifico (in particolare, della logica) sia tecnico (musicale, drammaturgico), così come al ruolo della cultura accademica nel volgarizzamento del sapere nel Cinquecento.

«Riscrivere Aristotele: la formazione della prosa scientifica in italiano»

SIEKIERA, Anna Maria
2014-01-01

Abstract

Nelle indagini di storia della lingua italiana del Cinquecento si osserva che lo storico processo del lento ma deciso affermarsi di un modello linguistico unitario s’intreccia con il volgarizzamento e la riscrittura della letteratura antica di ogni ramo dello scibile. Questo ‘acclimatamento’ in volgare delle materie, che vanno dalla filosofia naturale a quella morale, dalla poetica alla musica, dalla matematica alle arti meccaniche, avviene non soltanto grazie alla traduzione diretta delle opere greche e latine, ma soprattutto in virtù di un innesto del pensiero filosofico, come di quello scientifico-tecnico, nelle nuove teorie espresse nella trattatistica cinquecentesca. E se nel Duecento il volgare della prosa d’arte traeva modelli di un’elegante finitura formale e retorica dagli esempi mediolatini e classici, l'italiano della scrittura argomentativa nel secolo sedicesimo ricerca e sperimenta forme testuali e moduli linguistici che possano restituire appieno i concetti, «il vero delle cose», delle «auctoritates» in ogni disciplina, di Aristotele «in primis». In questo intervento mi propongo di illustrare alcune delle questioni scaturite dalle ricerche dedicate alla nuova prosa e alla formazione del lessico sia scientifico (in particolare, della logica) sia tecnico (musicale, drammaturgico), così come al ruolo della cultura accademica nel volgarizzamento del sapere nel Cinquecento.
2014
9788846741387
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