Giorgio Vasari racchiude entro la cornice dell’«introduzzione» alle «Vite» una solida e documentata trattazione tecnica, in cui l’attività dei rappresentanti delle tre arti viene descritta in una prosa caratterizzata dall’andamento ordinato e conciso, nonché dal lessico specialistico e univoco, ripartito fra le denominazioni di materiali, strumenti e singoli procedimenti adottati per «lavorare» e «condurre a perfezzione» un’opera d’arte. L’autore della storia degli artefici munisce così il lettore di strumenti per recepire e giudicare la complessità e la difficoltà del lavoro condotto nelle officine e nei cantieri, determinando i «verba» e le «res» su cui poggerà l’impianto dell’opera di storico e di «pratico»: dalla pittura alla scultura al «lavoro di quadro» degli architetti.
“Identità linguistica del Vasari «artefice». II. La scrittura vasariana nell'«introduzzione» alle «Vite de' più eccellenti architetti, pittori et scultori (1550)»”
SIEKIERA, Anna Maria
2013-01-01
Abstract
Giorgio Vasari racchiude entro la cornice dell’«introduzzione» alle «Vite» una solida e documentata trattazione tecnica, in cui l’attività dei rappresentanti delle tre arti viene descritta in una prosa caratterizzata dall’andamento ordinato e conciso, nonché dal lessico specialistico e univoco, ripartito fra le denominazioni di materiali, strumenti e singoli procedimenti adottati per «lavorare» e «condurre a perfezzione» un’opera d’arte. L’autore della storia degli artefici munisce così il lettore di strumenti per recepire e giudicare la complessità e la difficoltà del lavoro condotto nelle officine e nei cantieri, determinando i «verba» e le «res» su cui poggerà l’impianto dell’opera di storico e di «pratico»: dalla pittura alla scultura al «lavoro di quadro» degli architetti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.