Le riflessioni metodologiche contenute in questo lavoro originano da una ricerca riguardante la fattibilità delal Casa della Città di Cisterna d Latina (CdCdC). Lo studio di fattibilità è stato svolto in forma di metaprogetto, non solo perché sviluppato in una fase preliminare del processo di sua ideazione, ma soprattutto perché si sono volute lasciare il più possibile aperte le scelte da compiere sia nelle successive fasi progettuali sia nelle fasi di eventale realizzazione e gestione. Lo schema metaprogettuale ha assuto pertanto un carattere germinativo, finalizzato principalmente ad integrare alcuni principali aspetti della sua natura e del suo funzionamento, normalmente concepiti e percepiti come contrapposti. Ci si riferisce in particolare alle classiche opposizioni tra pubblico e privato e tra città e campagna, ma anche alle più recenti dicotomie materiale/immateriale o virtuale/attuale. La scelta di perseguire obiettivi integrativi tra i suddetti ed altri correlati aspetti dipende essenzialmente dalla necessità di massimizzare, nella CdCdC, le possibilità di "comunicazione estetico-relazionale". Il metaprogetto di CdCdC si articola quindi su di una serie di spazi "concettuali", insieme materiali e immateriali, che si innestano sul piano di base dell'immaginazione, generato a sua volta dall'intersezione dei due semipiani della progettazione e della rammemorazione. In altre parole la funzione a cui i suddetti spazi corrispondono è proprio quella di immaginare la trasformazione urbana secondo le modalità strettamente interconnesse della memoria e del progetto, con ciò tentando di realizzare un'ulteriore forma di integrazione tra aspetti - in questo caso passato e futuro - spesso ritenuti estranei se non inconciliabili.

Immaginare la trasformazione urbana: gli Urban Center come luoghi di comunicazione estetico-relazionale

DE BONIS, Luciano;
2007-01-01

Abstract

Le riflessioni metodologiche contenute in questo lavoro originano da una ricerca riguardante la fattibilità delal Casa della Città di Cisterna d Latina (CdCdC). Lo studio di fattibilità è stato svolto in forma di metaprogetto, non solo perché sviluppato in una fase preliminare del processo di sua ideazione, ma soprattutto perché si sono volute lasciare il più possibile aperte le scelte da compiere sia nelle successive fasi progettuali sia nelle fasi di eventale realizzazione e gestione. Lo schema metaprogettuale ha assuto pertanto un carattere germinativo, finalizzato principalmente ad integrare alcuni principali aspetti della sua natura e del suo funzionamento, normalmente concepiti e percepiti come contrapposti. Ci si riferisce in particolare alle classiche opposizioni tra pubblico e privato e tra città e campagna, ma anche alle più recenti dicotomie materiale/immateriale o virtuale/attuale. La scelta di perseguire obiettivi integrativi tra i suddetti ed altri correlati aspetti dipende essenzialmente dalla necessità di massimizzare, nella CdCdC, le possibilità di "comunicazione estetico-relazionale". Il metaprogetto di CdCdC si articola quindi su di una serie di spazi "concettuali", insieme materiali e immateriali, che si innestano sul piano di base dell'immaginazione, generato a sua volta dall'intersezione dei due semipiani della progettazione e della rammemorazione. In altre parole la funzione a cui i suddetti spazi corrispondono è proprio quella di immaginare la trasformazione urbana secondo le modalità strettamente interconnesse della memoria e del progetto, con ciò tentando di realizzare un'ulteriore forma di integrazione tra aspetti - in questo caso passato e futuro - spesso ritenuti estranei se non inconciliabili.
2007
9788860490414
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