Si mettono a confronto il volgarizzamento della «Poetica» di Lodovico Castelvetro (Vienna, 1570) e i «Petri Victorii Commentarii in primum librum Arsitotelis De Arte Poetarum», un'opera di riferimento per chi traduceva o commentava il trattato aristotelico nella seconda metà del Cinquecento. Alla «Poetica vulgarizzata e sposta» del filologo modenese, inoltre, si affianca «Il libro della Poetica tradotto di greco da Alessandro Piccolomini» (Siena, 1572): si osserva, quindi, che il lavoro piccolominiano, la sua prima traduzione dopo i compendi e le parafrasi volgari dei trattati filosofici e scientifici antichi, fu pensato dal senese come una risposta critica e nel contempo costruttiva all'opera del Castelvetro.

La «Poetica vulgarizzata et sposta per Lodovico Castelvetro» e le traduzioni cinquecentesche del trattato di Aristotele

SIEKIERA, Anna Maria
2008-01-01

Abstract

Si mettono a confronto il volgarizzamento della «Poetica» di Lodovico Castelvetro (Vienna, 1570) e i «Petri Victorii Commentarii in primum librum Arsitotelis De Arte Poetarum», un'opera di riferimento per chi traduceva o commentava il trattato aristotelico nella seconda metà del Cinquecento. Alla «Poetica vulgarizzata e sposta» del filologo modenese, inoltre, si affianca «Il libro della Poetica tradotto di greco da Alessandro Piccolomini» (Siena, 1572): si osserva, quindi, che il lavoro piccolominiano, la sua prima traduzione dopo i compendi e le parafrasi volgari dei trattati filosofici e scientifici antichi, fu pensato dal senese come una risposta critica e nel contempo costruttiva all'opera del Castelvetro.
2008
978-88-222-5747-5
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