Nonostante il suo carattere ‘tradizionale’ ed una risalente e stratificata elaborazione dottrinale e giurisprudenziale il tema dei reati contro il patrimonio continua a rivestire, oltre ad un enorme rilievo applicativo, anche un notevole interesse sul piano scientifico. Non solo infatti all’interno ed al di fuori del codice sono presenti numerosissime altre fattispecie incriminatrici che in maniera più o meno diretta presentano connotazioni offensive riconducibili al patrimonio, ma ‘implicazioni’ di tipo patrimoniale sono diffusamente rinvenibili in molti settori della legislazione penale pur riferibili con certezza - ed a volte esplicitamente - ad altri beni giuridici (si pensi, per tutti, alla peraltro discussa categoria della economia pubblica). E proprio la preliminare definizione del bene giuridico tutelato, in virtù del carattere molto esteso, ma frammentato e dinamico della area di interessi tutelati, ha generato numerose e diversificate posizioni teoriche (a base ‘economica’; ‘giuridica’; ‘economico-giuridica’; personalistica’), che ancora oggi non riescono a trovare una soddisfacente sintesi. Riflesso molto evidente della complessità della categoria e della difficoltà di ricondurre le sue variegate componenti ad unità è poi la ulteriore questione della necessaria ristrutturazione sistematica della categoria codicistica, in considerazione della riconosciuta inadeguatezza degli attuali criteri (violenza e frode) a rappresentare, soprattutto dopo le numerose ‘addizioni’ al nucleo originario di fattispecie incriminatrici ‘spurie’, le dinamiche offensive molto diversificate oggi un po’ artificialmente ricondotte a criteri sistematici, generalisti ed imprecisi. L’analisi delle questioni di carattere generale e comune ai reati (codicistici) contro il patrimonio è completata da una ricognizione degli aspetti teorici ed applicativi più rilevanti connessi alla disposizione di cui all’art. 649 c.p., che assegna un peculiare rilevanza all’esistenza di rapporti familiari tra soggetto attivo e passivo dei reati contro i patrimonio La norma disegna infatti due aree caratterizzate da una decrescente intensità del rapporto familiare facendo corrispondere alla prima (e più intesa) area di relazioni una scelta di non punizione (con alcune eccezioni) e rimettendo invece alla persona offesa la decisione se attivare o meno una reazione penale per le ipotesi ricadenti nella seconda (e meno intesa) area.

I reati contro il patrimonio. Note introduttive

FIORE, Stefano
2010-01-01

Abstract

Nonostante il suo carattere ‘tradizionale’ ed una risalente e stratificata elaborazione dottrinale e giurisprudenziale il tema dei reati contro il patrimonio continua a rivestire, oltre ad un enorme rilievo applicativo, anche un notevole interesse sul piano scientifico. Non solo infatti all’interno ed al di fuori del codice sono presenti numerosissime altre fattispecie incriminatrici che in maniera più o meno diretta presentano connotazioni offensive riconducibili al patrimonio, ma ‘implicazioni’ di tipo patrimoniale sono diffusamente rinvenibili in molti settori della legislazione penale pur riferibili con certezza - ed a volte esplicitamente - ad altri beni giuridici (si pensi, per tutti, alla peraltro discussa categoria della economia pubblica). E proprio la preliminare definizione del bene giuridico tutelato, in virtù del carattere molto esteso, ma frammentato e dinamico della area di interessi tutelati, ha generato numerose e diversificate posizioni teoriche (a base ‘economica’; ‘giuridica’; ‘economico-giuridica’; personalistica’), che ancora oggi non riescono a trovare una soddisfacente sintesi. Riflesso molto evidente della complessità della categoria e della difficoltà di ricondurre le sue variegate componenti ad unità è poi la ulteriore questione della necessaria ristrutturazione sistematica della categoria codicistica, in considerazione della riconosciuta inadeguatezza degli attuali criteri (violenza e frode) a rappresentare, soprattutto dopo le numerose ‘addizioni’ al nucleo originario di fattispecie incriminatrici ‘spurie’, le dinamiche offensive molto diversificate oggi un po’ artificialmente ricondotte a criteri sistematici, generalisti ed imprecisi. L’analisi delle questioni di carattere generale e comune ai reati (codicistici) contro il patrimonio è completata da una ricognizione degli aspetti teorici ed applicativi più rilevanti connessi alla disposizione di cui all’art. 649 c.p., che assegna un peculiare rilevanza all’esistenza di rapporti familiari tra soggetto attivo e passivo dei reati contro i patrimonio La norma disegna infatti due aree caratterizzate da una decrescente intensità del rapporto familiare facendo corrispondere alla prima (e più intesa) area di relazioni una scelta di non punizione (con alcune eccezioni) e rimettendo invece alla persona offesa la decisione se attivare o meno una reazione penale per le ipotesi ricadenti nella seconda (e meno intesa) area.
2010
978-88-598-0516-8
File in questo prodotto:
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11695/10964
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact